Per la collana “Biblioteca di cultura sindacale”, la Casa Editrice Socialmente ha pubblicato nel 2010 “Schegge contro la democrazia“, scritto da Antonella Beccaria e Riccardo Lenzi.
La strage alla stazione di Bologna fu il più grave attentato del periodo che va sotto l’espressione «strategia della tensione»: 85 morti e duecento feriti. Per questo furono condannati gli esecutori materiali – terroristi di estrema destra dei Nuclei Armati Rivoluzionari – e i depistatori, appartenenti ai servizi segreti militari e alla loggia P2, a iniziare dal suo capo, Licio Gelli.
Ma periodicamente si tenta di introdurre elementi revisionisti che mettano in discussione le poche realtà accertate in sede processuale. Questo libro ripercorre testimonianze, relazioni parlamentari e atti giudiziari arrivando fino all’ultimo processo di Brescia per la strage di piazza della Loggia (28 maggio 1974) e giunge a una conclusione: è vero, mancano i mandanti, ma le responsabilità materiali e gli intralci alla giustizia hanno un’identità. Un’identità già scritta nella sentenze.
Antonella Beccaria è una giornalista e scrittrice. Per Socialmente Editore ha pubblicato “Il programma di Licio Gelli” (2009) e “E rimasero impuniti” (2010). Per Stampa Alternativa/Nuovi Equilibri, per la quale cura la collana “Senza finzione”, ha scritto “NoSCOpyright – Storie di malaffare nella società dell’informazione” (2004), “Permesso d’autore” (2005), “Bambini di Satana” (2006), “Uno bianca e trame nere” (2007), “Pentiti di niente” (2008) e “Attentato imminente” (2009). È redattrice per il periodico online “Domani” di Arcoiris tv diretto da Maurizio Chierici e collabora con il mensile “La voce delle voci”.
Riccardo Lenzi è redattore e promotore di eventi. Collabora con la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Bologna. Socio e consigliere di Coop Adriatica. Nel 2004 ha scritto “L’Altrainformazione – Quattro gatti tra la via Emilia e il web” (Pendragon). Fa parte della redazione di “Domani” di Arcoiris tv.
Claudio Nunziata, autore della prefazione, è un magistrato in pensione. In qualità di sostituto presso la Procura di Bologna, ha svolto le prime indagini nei tre processi per le stragi che, tra il 1974 e il 1984, hanno interessato la città di Bologna (treno Italicus, stazione di Bologna, rapido 904). Ha scritto numerosi saggi ed analisi in materia di criminalità economica e storia dell’eversione.