Si è tenuta sabato 19 marzo 2016 la cerimonia di intitolazione ad Argentina Bonetti Altobelli di un’area verde di Mezzano, frazione del Comune di Ravenna. Nel corso della giornata, un’altra area verde è stata dedicata a Camilla Ravera, altro personaggio di spicco del movimento operaio e femminista.
Il Giardino Argentina Bonetti Altobelli si trova oggi nelle adiacenze di via Malatesta, mentre il Giardino Camilla Ravera è di fronte a Piazza J. Lennon.
La cerimonia di intitolazione ha avuto luogo alla presenza di Anna Salfi, Presidente della Fondazione Argentina Bonetti Altobelli, che ha portato alle autorità il saluto e il ringraziamento di Elisa e Luciana Altobelli, nipoti di Argentina. Di seguito il testo della lettera da loro inviata:
Nell’impossibilità di essere presenti alla intitolazione del giardino in località Mezzano di Ravenna ad Argentina Bonetti Altobelli, questa nota viene consegnata ad Anna Salfi, Presidente della Fondazione che porta il suo nome, con preghiera di farla pervenire al Sindaco, alle autorità presenti e di renderla nota per la bella occasione.
“A nome nostro e di tutti i familiari ringraziamo il Sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci, il Consiglio Comunale e la Giunta per questa intitolazione, che onora una donna italiana importante per la conquista dei diritti dei lavoratori e, in particolare per l’emancipazione delle donne e la tutela dei bambini ai primi del 1900.
Argentina Bonetti sposò nel 1889 Abdon Altobelli, letterato, di cui acquisì il cognome con il quale è molto più conosciuta, che non con il proprio da nubile. La sua vita è stata improntata ad una ricerca costante dell’emancipazione e dell’educazione delle masse contadine e tesa ad una loro organizzazione e sindacalizzazione.
Il suo impegno fu, volendo, pionieristico e certamente innovativo, sia per l’Italia di fine ottocento, che per quella dei primi anni del novecento. Un’attività che svolse con passione e dedizione totale sino all’avvento del fascismo. Di cui intuì prima di altri il pericolo.
Fu Segretaria generale della Federterra. e partecipò a Milano, nel 1906, alla fondazione della Confederazione generale del lavoro, la CGL.
Viveva in lei una particolare tensione per il miglioramento del ruolo e della condizione delle donne, per il loro concreto progresso nel mondo operaio e del lavoro bracciantile. Partendo dalle risaie Argentina si è battuta per gli uomini e le donne dei campi, per la difesa dagli infortuni, per la sicurezza sociale sia sul lavoro che dopo il periodo di vita attiva, per un lavoro più umano in un’epoca in cui i diritti erano ancora sconosciuti.
Nei primi del ‘900 conobbe e frequentò Rosa Luxemburg, Anna Kuliscioff ed altre importanti figure del mondo femminile europeo e parlò, in un epoca già molto lontana, di divorzio e di voto alle donne. Il nostro avo Abdon Altobelli, condivise e sostenne con convinzione le lotte di Argentina in un ruolo inedito per quel tempo.
Quando nel 1914 il Comune di Bologna fu conquistato dai socialisti di Francesco Zanardi, detto poi il “sindaco del pane”, Demos Altobelli, figlio di Abdon e di Argentina, già sindacalista come sua madre, ne diventerà assessore di giunta.
Demos come Abdon, fu letterato e poeta. Entrambi formatisi nell’ambiente poetico bolognese e di cui Giosuè Carducci era il maestro. Echi di tali sentimenti poetici, che ne valorizzano ulteriormente la figura, sono qua e là ritrovabili negli scritti di Argentina e ci ricordano il sempre attuale bisogno di bene nel mondo.
vbbbNoi, sorelle Altobelli, siamo molto felici di poter salutare questa importante intitolazione ad una donna che ha molto onorato il sindacalismo e la politica della sua epoca e che oggi rivive anche attraverso l’opera della Fondazione che la CGIL dell’Emilia-Romagna le ha dedicato e momenti come questi dall’alto valore simbolico.
Grazie alla città di Ravenna, al Sindaco Matteucci, a tutti i cittadini”.
Elisa e Luciana Altobelli