Nel corso dello sviluppo del welfare state i fenomeni migratori sono stati costantemente uno degli aspetti più complessi da integrare nelle politiche pubbliche. Oggi, questo tema ha assunto una nuova e diversa centralità per le dimensioni quali-quantitative che i fenomeni migratori presentano sia a livello nazionale che europeo e globale.
Per questo come Fondazione Argentina Bonetti Altobelli ci siamo impegnati in più occasioni per capirne le caratteristiche e soprattutto per contrastare la narrazione pubblica che di tali fenomeni spesso se ne è fatta fondata volutamente sulla paura e sull’insicurezza e che ha determinato una chiusura egoistica sulle coscienze e sui convincimenti di molti cittadini.
Abbiamo contrastato i sentimenti egoistici promuovendo una corretta informazione sulle migrazioni di oggi, fondata anche sulla conoscenza storica e comparata di ciò che è avvenuto in passato per la nostra stessa popolazione. Anche noi siamo stati emigranti e il disastro di Marcinelle o riporta ogni 8 agosto alla memoria le emigrazioni di allora, ci ricorda di come eravamo in quel tempo, anche noi costretti ad emigrare e a lasciare le nostre case e le nostre famiglie alla ricerca di una vita migliore.
Il terreno della ricostruzione storica della realtà delle Miniere è stato lo sfondo sul quale inserire le nostre riflessioni sulle moderne migrazioni e per favorire una sorta di immedesimazione che potesse rendere più aperta la comprensione dei fenomeni migratori odierni dal punto di vista sociale, ma soprattutto umano.
Ma ancor prima, all’inizio del Novecento, famiglie intere sono state smembrate e distrutte da una emigrazione forzata verso gli Stati Uniti, l’Argentina, il Belgio e oggi, mentre tante donne e tanti uomini vedono nell’Italia e nell’Europa l’opportunità di una vita migliore riparte nuovamente una emigrazione italiana, giovanile legata al perdurare di una crisi economica e sociale ancora non risolta.
Oggi, in occasione del Primo Maggio vogliamo celebrare la Festa del lavoro ascoltando loro, i nuovi italiani e le nuove italiane per gridare insieme:
VIVA il Primo Maggio, viva la Festa del lavoro
Anna Salfi, Presidente della Fondazione Argentina Bonetti Altobelli