Argentina Bonetti Altobelli è al centro di numerose pubblicazioni a lei dedicate, che abbiamo raccolto nella pagina Bibliografia. La sua è stata una delle figure più importanti della storia del sindacato, del movimento operaio e del Partito Socialista tra la fine dell’800 e l’inizio del ’900, sia a livello locale emiliano-romagnolo che a livello nazionale. Per questo, molte altre pubblicazione di carattere più generale trattano direttamente o indirettamente di lei.
Ne raccogliamo qui un elenco parziale: chi volesse approfondire la sua conoscenza di Argentina Altobelli, soprattutto per quanto riguarda la sua importanza storica, sindacale e politica, può trovare in essi molti spunti interessanti.
1963 – Il partito socialista italiano nel periodo della neutralità 1914-1915 (Feltrinelli, Milano 1963 e successive pubblicazioni) Questo studio esamina, sulla base dei carteggi di eminenti socialisti del tempo, quali Filippo Turati, Anna Kuliscioff, Alceste Della Seta (le cui memorie vengono pubblicate in appendice), Rinaldo Rigola, nonché di uomini politici come Luigi Albertini, Leonida Bissolati, Giovanni Amendola, Gaetano Salvemini, Cesare Battisti, dell’ex-presidente del Consiglio italiano Giovanni Giolitti, del presidente del Consiglio in carica nel 1914-1915 Antonio Salandra, del ministro degli Esteri Sidney Sonnino ed altri membri del governo del tempo, quello che fu fatto – nei dieci mesi della neutralità italiana – da parte interventista per portare l’Italia in guerra, al fianco della Francia, e da parte neutralista per impedirlo.
1988 – Il sindacato nel bolognese – Le camere del lavoro di Bologna dal 1893 al 1960 (Ediesse Editore – Roma 1988). Questa preziosa pubblicazione, occorsa per il 90° anno dalla fondazione della Camera del Lavoro metropolitana di Bologna, nacque con l’ambizioso obiettivo di esaminare in modo sistematico, organico e completo la storia e l’esperienza sindacale del capoluogo emiliano, a partire dalla nascita del movimento operaio alla fine dell’Ottocento fino alla situazione degli anni ’60. Hanno firmato questo lavoro nove importanti storici, professori universitari e ricercatori del movimento operaio bolognese: Luigi Arbizzani, Luciano Casali, Brunella Dalla Casa, Pier Paolo D’Attorre, Paola Furlan, Mauro Mezzetti, Nazario Sauro Onofri, Alberto Preti e Fiorenza Tarozzi.
2006 – Donne nella Cgil: una storia lunga un secolo (Ediesse Editore, Roma 2006) Il volume analizza modi e forme della presenza delle donne nel sindacato. A partire dalle prime organizzazioni delle lavoratrici, attraverso gli anni del fascismo e del dopoguerra, fino all’autunno caldo e alla nascita di nuovi soggetti collettivi, le trecento fotografie e i saggi si affiancano in una trama narrativa che intreccia, come spesso accade nella storia delle donne, linguaggi e fonti diverse. Quello che emerge non è solo un parziale, pur nella sua importanza, aspetto della storia della Cgil, ma un inusuale punto di vista che ci permette di leggere quanto e come sia cambiata in un secolo la società italiana, e come le donne, cambiando se stesse, abbiano significativamente inciso su quel cambiamento. Trecento foto per raccontare un secolo di storia e saggi di: Nadia Caiti, Barbara Imbergamo, Francesca Koch, Simona Lunadei, Lucia Motti, Maria Luisa Righi, Maria Grazia Ruggerini, Anna Scattigno.
2008 – “Mondi femminili in cento anni di sindacato” (Ediesse Editore, Roma 2008) è un volume a cura di Gloria Chianese, storica della Fondazione Giuseppe Di Vittorio. Il mondo delle donne attraversa e s’incrocia con la realtà del sindacato, ma si tratta di una presenza per molti aspetti sommersa, difficile da leggere sia sul piano dell’identità collettiva che nel fitto intreccio dei percorsi individuali. Ed è invece una presenza di straordinaria importanza. Le donne hanno avuto un ruolo di primo piano nel rapporto tra organizzazione sindacale, società italiana e Stato. Esse hanno contribuito in maniera forte, anche se non sempre visibile, a sancire diritti e cittadinanza per tutti i lavoratori, uomini e donne. C’è poi una tradizione di lotte che rimanda alla specifica condizione femminile sul lavoro e in rapporto allo sviluppo dello Stato sociale del paese. Ma, soprattutto, emerge il nodo problematico dell’autonomia del mondo femminile nel sindacato, che ha, tradizionalmente una configurazione fortemente maschile. Indagare tale aspetto vuoi dire analizzare se e come la cultura delle donne sia riuscita a ridisegnare strategie, obiettivi e pratiche politiche del sindacato. Per le donne “fare sindacato” è stato sempre difficile. Numerose le ragioni di conflitto con l’ambiente familiare, anche se infinite, nel ritmo quotidiano, le mediazioni, gli aggiustamenti, le rinunce. Ed infine il confronto, in differenti stagioni storiche, con i movimenti delle donne e con le culture sottese: l’emancipazionismo e, in tempi assai più recenti, la cultura della differenza.