Pisoni Ines “Serena” (1913-2005)

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COGNOME Pisoni
NOME Ines
DATA DI NASCITA 28/04/1913
LUOGO DI NASCITA Trento
DATA DI MORTE 04/10/2005
LUOGO DI MORTE Roma
STATO CIVILE coniugata
TITOLO DI STUDIO diploma magistrale
PROFESSIONE insegnante
APPARTENENZA POLITICA comunista
ISCRIZIONE A UN PARTITO Partito comunista clandestino; Partito comunista italiano-Pci
ORGANIZZAZIONE SINDACALE Cgil - Confederazione generale del lavoro
LUOGHI DI ATTIVITÀ Ravenna; Roma
 
PROFILO BIOGRAFICO

Ines Pisoni Cerlesi nacque a Trento il 28 aprile 1913 in una famiglia piccolo-borghese. Cattolica praticante, fu insegnante di economia domestica a Riva del Garda dove diresse anche una locale scuola dell’arte e insegnò a Levico, a Fiera di Primierio, in Istria e a Trento. Dopo il 25 luglio del 1943, con la caduta del regime fascista, entrò nella Resistenza scegliendo il nome di “Serena”. Durante la lotta partigiana svolse una intensa attività organizzativa di collegamento nel ruolo di segretaria dell’organizzazione clandestina del partito comunista. Fu lei ad avviare la pubblicazione del foglio “Il proletario” – giornale clandestino del movimento antifascista trentino. Fatale fu l’incontro con Mario Pasi, medico comunista di origini ravennati di famiglia operaia e ateo, che aveva conosciuto a Trento nel 1938 presso l’Ospedale Santa Chiara di Trento dove Pasi svolgeva la sua attività e che divenne suo compagno di vita e di lotta. Di lì a poco Pasi, che aveva scelto la lotta partigiana con il nome di battaglia “Montagna”, finì per per ricoprire man mano ruoli sempre più rilevanti fino ad essere nominato Commissario del Comando unico di Zona del Cln. Nel 1944 Ines, proprio su sollecitazione di Pasi, si trasferì, In Romagna - a Ravenna - perché troppo sorvegliata. A Ravenna fu tra le dirigenti del partito comunista clandestino e organizzatrice del Gruppi di Difesa della Donna-GDD. Nel 1945 fu chiamata alla direzione del Partito comunista italiano di cui fece parte sino al 1946. Arrestato a seguito di una delazione, Pasi, dopo torture e sevizie fu impiccato il 10 marzo del 1945 nel Bosco delle Castagne di Belluno. Dell’evento Ines venne a conoscenza solo più tardi rientrando verso Trento da Alfonsine (RA) dove si era recata alla sua ricerca. Un riposo forzato dovuto a motivi di salute fu per Ines l’occasione per scrivere il suo diario partigiano, di seguito tradotto nel libro “Mi chiamerò Serena”. Nel 1948, ripresa l’attività politica, il partito comunista la destinò dapprima alla sezione femminile e, di seguito, fu “distribuita” - come lei stessa afferma - presso l’Unione donne italiane Udi, che allora era guidata da Maria Maddalena Rossi. In Udi si occupò di infanzia, sotto la direzione di Luciana Viviani. Dopo un’esperienza non particolarmente felice in Udi, scelse di passare all’attività sindacale in Cgil. Qui fu impegnata presso la Commissione femminile nazionale e nell’Ufficio sindacale confederale. Nel primo dopoguerra, con la ripresa della libera attività sindacale, la Confederazione del Lavoro, si era riorganizzata dando vita alla Commissione femminile nazionale che fu istituita formalmente nel primo Congresso unitario di Firenze del 1947. A tale organismo fu conferito un ruolo consultivo e di studio su quei “problemi che sono particolari alle donne lavoratrici”. Gli anni dell’impegno di Ines in Cgil furono, tuttavia, segnati dalla rottura del fronte sindacale e delle relative scissioni avvenute negli anni ’48- ’50. A seguito delle scissioni erano uscite dalla CgdL la componente cattolica nel 1948 e quella repubblicana e socialdemocratica nel 1949 e, di conseguenza avevano abbandonato la Commissione femminile nazionale anche le donne che aderivano alle neo-nate Cisl e Uil. Solo nei primi anni ’50 ripresero pubblicamente le attività della Commissione femminile nazionale della Confederazione sindacale Cgil. Di tale Commissione divenne responsabile Rina Picolato e al relativo ufficio collaborarono Ines Pisoni e Irea Gualandi. Il 23 e il 24 gennaio del 1954 si tenne a Firenze la Prima “Conferenza Nazionale della Donna Lavoratrice” su iniziativa della Commissione femminile nazionale che fu presentata nel corso del III° Congresso confederale della Cgil tenuto a Napoli nel 1952. Tale Conferenza adottò la “Carta dei diritti della lavoratrice” che, tra le principali rivendicazioni indicava l’equiparazione dei salari tra uomini e donna. La battaglia per la parità salariale fu assunta da Ines Pisoni come cardine principale del suo impegno politico e sindacale. Suo l’intervento nel Convegno “Retribuzione eguale per un lavoro di valore eguale” tenuto a Milano dal 4 al 6 ottobre 1957, un impegno portato avanti anche fuori dell’ambiente sindacale. Gli anni ’60 furono quelli nei quali più le fu riconosciuta tale particolare competenza. Suo l’intervento al Convegno Udi “Il lavoro della donna e la famiglia” di Roma del 18-19 giugno e sua la firma che appose per la Cgil sul primo accordo sindacale unitario per i settori dell’industria siglato a Milano il 16 luglio 1960 in tema di parità di salario tra lavoratori e lavoratrici. All’inizio degli anni ’60 fu “osservatrice” per la Federazione sindacale mondiale del Bureau International du Travail (BIT) e partecipò alla Commissione della condizione della donna all’Onu. Impegnata anche in campo giornalistico, ancora nei primi anni Sessanta, le fu conferito il premio Saint Vincent, per il giornalismo proprio per i suoi articoli sulla condizione delle lavoratrici, riconoscendola quale maggiore esperta italiana dell’epoca in tema di parità salariale uomo-donna. Negli ultimi anni in Cgil diresse l’Ente di formazione e la rivista “Formazione e qualifica” dello stesso ente. Morì a Roma il 4 ottobre 2005.
 
FONTI E BIBLIOGRAFIA
[BIBLIOGRAFIA: •AA.VV. “Donne nella Cgil: una storia lungo un secolo” – 100 anni di lotte per la dignità. i diritti e la libertà femminile, a ura di Lucia Motti, Ediesse, Roma 2006; AA.VV. “è brava, ma … donne nella Cgil 1944 – 1962” a cura di Simona Lunadei, Maria Luisa Righi, Ediesse, Roma 1999; AA.VV. “L’emancipazione delle lavoratrici italiane” - ATTI della “Conferenza Nazionale della Donna Lavoratrice” – Firenze 23-24 gennaio, Tipografia Modelgraf, Roma 1954; AA.VV: “Mondi femminili in cento anni di sindacato” cura di Gloria Chianese, Ediesse, Roma 2008; Pisoni Ines,”Il valore del lavoro femminile nel settore industriale e necessità dell’adeguamento della preparazione professionale femminile al progresso tecnologico”; s.d; “Parità salariale”, numero unico da “L’attivista Fiom”, Fiom Milano n. 5, 24 settembre 1957; Pisoni Ines,“La parità di salario in Italia - Lotte e conquiste delle lavoratrici dal 1861 a oggi”, Editrice Lavoro, Roma, 1959; Pisoni Ines,“L’elaborazione e la lotta della Cgil per un giusto riconoscimento del valore del lavoro della donna, Rassegna sindacale n. 55-56 luglio-agosto 1962; Pisoni Ines, “Mi chiamerò Serena”, Publiprint, Trento 1978 - 1990, Edizioni del Girasole, Ravenna 1978 e ISREC Ravenna 2023; Pisoni Ines, “ Per un’obbiettiva valutazione e retribuzione del lavoro femminile”, in “Retribuzione eguale per un lavoro di valore eguale – Atti del Convegno di studi, A. Giuffrè Editore, Milano 1958; Pisoni Ines, “Per un linguaggio politico più accessibile e umano”, Rinascita, n. 7-8. 1952; Pisoni Ines, “Parità salariale e diritto del lavoro”, Rinascita, n. 3, marzo 1961. "FONTI MULTIMEDIALI Marafante Roberto e Tombini Andrea; “Montagna Serena” – (Storia d’amore, di ideali e di lotta nell’Italia occupata dal nazifascismo), film "]
 
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CREDITS
scheda compilata da: Anna Salfi