Lipparini Adalgisa Albina (1874-1935)

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COGNOME Lipparini
NOME Adalgisa Albina
DATA DI NASCITA 12/08/1874
LUOGO DI NASCITA Molinella (BO)
DATA DI MORTE 17/03/1935
LUOGO DI MORTE Bologna
STATO CIVILE nubile
TITOLO DI STUDIO
PROFESSIONE mondina
APPARTENENZA POLITICA socialista
ISCRIZIONE A UN PARTITO
ORGANIZZAZIONE SINDACALE Federterra, CGdL
LUOGHI DI ATTIVITÀ Molinella
 
PROFILO BIOGRAFICO

Poco si conosce della vita privata di Adalgisa Lipparini, ma è noto il fatto che fosse una risaiola di Molinella (BO) dove era nata il 12 agosto del 1874 da Mamante Lipparini, gargiolaio e Antonia Bottazzi. Fu la prima tra le mondine di Molinella ad emergere con un ruolo attivo da ciò che fu definito da Nino Mazzoni "Il branco della risaia". Non si sposò, ma ebbe un figlio di nome Alfredo. Fin dal finire dell'800 nell'area circostante Molinella fiorirono proteste e scontri per la rottura dei patti agrari da parte padronale e contro il tentativo di riduzione dei salari delle lavoratrici della terra. I contenuti della protesta riguardavano il mantenimento del salario, l'ottenimento della giornata lavorativa di 8 ore, la fine della paga in natura e il diritto alla nomina dei sorveglianti da parte dei lavoratori. Il 12 giugno 1897, a seguito dello sciopero delle roncatrici molinellesi, cui si erano unite in solidarietà quelle provenienti da Castelguelfo, le donne furono aggredite dalle forze dell'ordine. Appena dopo, il 17 giugno, scontri e bastonate si verificarono anche a Vedrana e San Martino: 43 mondine e 4 uomini furono arrestati, tra di loro Adalgisa Lipparini e persino una giovinetta di 14 anni, mentre l'agitazione si estendeva anche ai lavoratori addetti alla falciatura. L'onorevole Anselmo Marabini, tra i fondatori della Camera del Lavoro di Imola, si offrì come mediatore e riuscì a far accogliere le richieste delle lavoratrici e dei lavoratori e, il 22 giugno, fu siglato l'accordo presso la Prefettura di Bologna. Ciò nonostante, pochi giorni dopo, gli arrestati furono condannati a pene da tre mesi a otto giorni di carcere. L’8 aprile del 1898 Adalgisa fece parte della delegazione che, con i deputati Andrea Costa, Alberto Ghillini e Pietro Albertoni, fu protagonista della trattativa sulle tariffe. In quegli anni Molinella divenne epicentro di grandi e ripetute mobilitazioni che arrivarono a coinvolgere più di un migliaio di mondine e, seppure non sempre le agitazioni ebbero esito favorevole, le lotte del 1901 si connotarono per la dimensione di massa e per il carattere generalizzato raggiunto nonché per le difficoltà che incontrarono i proprietari terrieri e le autorità pubbliche nel tener testa al movimento contadino. Di lì a poco a Bologna, il 24 e 25 novembre del 1901, presso il Palazzo dè Notai, nei giorni si svolse il Congresso fondativo della Federazione nazionale dei lavoratori della terra cui parteciparono 704 Leghe contadine provenienti da tutt'Italia in rappresentanza di 152.022 lavoratori e lavoratrici delle campagne. La Presidenza del Congresso fu affidata ad Andrea Costa - deputato, Serviliano Cornari - contadino di Pegognaga, Angelo Scarazzati - contadino di Trecenta, e ad Adalgisa Lipparini, risaiola di Molinella. All'assise congressuale partecipò anche un giovane ventenne, Giuseppe Massarenti come delegato del territorio molinellese il quale, terminati gli studi, era ritornato al paese e aveva assunto la guida del movimento operaio. Adalgisa Lipparini, a seguito delle risultanze congressuali e su proposta di Andrea Costa, fu eletta nel Comitato Federale della neo costituita Federazione dei lavoratori della terra, più nota come Federterra. Nel Congresso di Imola del Partito socialista italiano che si tenne dal 6 al 9 settembre del 1902 le risaiole di Molinella da lei guidate aderirono all’ordine del giorno riformista di Leonida Bissolati. Ancora nel 1903 Adalgisa risultava a capo delle mondine di Molinella che, al tempo, erano organizzate in 779 leghe e, il 24 ottobre dello stesso anno, partecipò alla Conferenza della Federterra sul crumiraggio organizzata sotto la guida di Argentina Bonetti Altobelli. Tra il 1903 e il 1906 la sua attività si concentrò sul contrasto al crumiraggio scontrandosi apertamente con Don Ercolani di San Pietro Capofiume e Don Spisani di Vedrana e Mezzolara che accusò di organizzare e favorire il crumiraggio contro le proteste e gli scioperi delle mondine. Per contrastare la crisi del lavoro che nel 1904 aveva colpito la produzione risicola, organizzò il 7 marzo incontri per informare e organizzare l’emigrazione temporanea delle sue donne verso le aree di Mortara, Vercelli, Novara, della Lomellina e del Pavese dove meno era evidente la crisi agraria. A Novara partecipò al Congresso dei risaioli che si tenne tra il 29 e il 31 gennaio 1905 e, sempre nello stesso anno, con Argentina Bonetti Altobelli promosse la costituzione di una “Scuola delle Piccole industrie di Molinella” in collaborazione con le Leghe contadine per avviare le mondine ad un mestiere diverso. Gli anni 1906 e 1907 la videro impegnata nella lotta per la conquista delle 8 ore lavorative e per l’ottenimento di turni di lavoro più equi nelle diverse aziende agricole del molinellese. In occasione del 7° Congresso provinciale della Federterra, ne aprì i lavori con Ausonio Zannoni. Anticlericale convinta, il 19 maggio del 1908, partecipò, insieme all’onorevole Guido Podrecca alla manifestazione contro la visita dell’arcivescovo di Ravenna, Monsignor Pasqualino Morganti e il 2 novembre del 1909 cercò, con altri compagni socialisti, di impedire lo svolgimento di una processione religiosa diretta al cimitero di Molinella; in tale occasione intervennero le forze dell’ordine che consentirono lo svolgimento della processione tra i fischi e le urla dei manifestanti urlanti “Viva Ferrèr”. A seguito di tali fatti Adalgisa venne denunciata e, il 3 ottobre del 1911, fu condannata a due mesi e due giorni di reclusione e ad una multa di 83 lire. Nel mese di giugno del 1911 partecipò alla inaugurazione del Palazzo delle Cooperative di Molinella nella quale intervennero Giuseppe Massarenti, Filippo Turati e Anna Kuliscioff. Il 19 dicembre del 1916 si trasferì per ragioni di lavoro a Bologna, dove abitò, in via San Petronio Vecchio al n. 18 con il figlio Alfredo che si affermerà come musicista e collaborerà come autore ai testi di alcune canzoni del Canzoniere delle risaiole di Molinella. Morì a Bologna il 17 marzo del 1935.
 
FONTI E BIBLIOGRAFIA
[Questionario raccolto per il progetto "Profili biografici di sindacaliste emiliano-romagnole (1880-1990)" Fondazione Argentina Bonetti Altobelli e compilato da Giorgio Golinelli, Molinella; AA.VV. "Il sindacato nel bolognese - Le Camere del Lavoro di Bologna dal 1893 al 1960", Ediesse, Roma 1988; Argentina Altobelli, "Un alito di vita nuova: scritti 1901-1942, Ediesse, Roma 1949; Anselmo Marabini, "Prime lotte socialiste", Edizioni Rinascita, Roma 1949; Ignazio Masulli, "Crisi e trasformazione: strutture economiche, rapporti sociali e lotte politiche nel bolognese (1880 - 194), Istituto per la storia di Bologna, Bologna 1980; Luigi Preti, "Le lotte agrarie nella valle padana", Giulio Einaudi Editore, Torino 1955; Renato Zangheri a cura di, "Lotte agrarie in Italia - La Federazione nazionale dei lavoratori della terra 1901-1926", Feltrinelli editore, Milano 1960;
 
IMMAGINI
 
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CREDITS
scheda compilata da: Anna Salfi