Nel numero 478-480 della rivista Tempo presente intitolato Donne contro è incluso un capitolo scritto dalla Presidente della Fondazione Argentina Bonetti Altobelli, Anna Salfi, dal titolo: “Argentina Bonetti Altobelli: una vita movimentata, una donna eccezionale“.
Scrive Anna Salfi: “(…)Di Argentina colpiscono l’autonomia di giudizio, il coraggio, la lealtà che si riscontrano nelle battaglie condotte a viso aperto, la chiarezza del dovere di rappresentanza, l’approccio pragmatico sorretto da una struggente e forte idealità, la lungimiranza. Nel periodo più opaco della vita sindacale di inizio Novecento, quando dal sindacalismo rivoluzionario spuntarono segni e protagonisti del nascente fascismo, quando il riformismo non seppe vedere la deriva incipiente, Argentina capì ciò che stava accadendo e, con la deriva autoritaria che si palesava dinanzi, l’irrimediabilità del confronto con i compagni di un tempo.
All’indomani dell’omicidio di Giacomo Matteotti, prima che assumesse su di sé tutta la “responsabilità politica, morale e storica dell’assassinio”, lo stesso Mussolini, in quello che fu uno tra gli atti dell’estremo tentativo di recuperare il consenso perduto, le proporrà un incarico di governo come Sottosegretario all’Agricoltura in nome di una presunta riappacificazione. Argentina rifiuterà con una frase incisa nella storia asserendo che “…la vera riappacificazione è il ripristino della libertà”. (…)”
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