Nata in una famiglia non nobile ma benestante (il padre era medico), Teodolinda non ricevette un’istruzione scolastica regolare, ma fu educata in casa. Nel 1830, all'età di 14 anni, andò sposa ad Antonio Pignocchi e dovette per un certo periodo di tempo rinunciare agli studi. Ma la letteratura rimase parte fondamentale della sua esistenza e Teodolinda riprese presto a scrivere poesie e sonetti. Trasferitasi con la famiglia a Bologna cominciò una ricca produzione di opere di poesia e un’intensa attività letteraria, testimoniata dal ricco carteggio, conservato presso la Bliblioteca comunale dell’Archiginnasio di Bologna in cui compaiono i nomi dei principali protagonisti della scena letteraria nazionale.
Data la fama raggiunta in ambito letterario, la Pignocchi fu scelta per rivestire l’incarico di direttrice della novella Scuola superiore femminile voluta dal Comune di Bologna (1875) allo scopo di educare le giovinette di “buona famiglia". In quell’impresa la poetessa romagnola dedicò tutta se stessa facendo dell’opera di istruzione delle giovani generazioni lo scopo principale della seconda parte della sua vita.
In quello stesso anno, il 1875, il presidente della Società Artigiana di Bologna, il conte Giacchino Pepoli, la inviò a prendere parte alla costituzione di una società femminile di mutuo soccorso “destinata ad arrecare reali vantaggi alle classi artigiane”. Il 12 ottobre 1875 Teodolinda fu nominata esponente del “Comitato di istruzione e di lavoro della sezione femminile della Società Operaia di Bologna”.
Morì a Bologna il 14 maggio 1894.