COGNOME | Gualandi |
NOME | Irea |
DATA DI NASCITA | 1924 |
LUOGO DI NASCITA | Molinella (BO) |
DATA DI MORTE | 20/10/2017 |
LUOGO DI MORTE | Milano |
STATO CIVILE | coniugata | TITOLO DI STUDIO | Licenza elementare |
PROFESSIONE | sarta |
APPARTENENZA POLITICA | socialista; comunista |
ISCRIZIONE A UN PARTITO | Partito socialista italiano; Partito socialista di unità proletaria; Partito comunista italiano |
ORGANIZZAZIONE SINDACALE | Cgil: Camera del Lavoro di Bologna;; Alimentaristi; Braccianti; Commercio e servizi; Camera del Lavoro di Milano; Cgil nazionale |
LUOGHI DI ATTIVITÀ | Bologna, Roma, Milano |
PROFILO BIOGRAFICO Irea Gualandi nacque a Marmorta di Molinella (BO) nel 1924 da una famiglia di braccianti. La madre proveniva da una famiglia antifascista e fu testimone diretta della repressione che colpì i fratelli, obbligandoli a lasciare il paese. I genitori di Irea convissero due anni prima di sposarsi civilmente. Subito dopo le scuole elementari, Irea fu costretta a interrompere gli studi per via delle ristrettezze economiche della famiglia, iniziando a lavorare come apprendista presso una magliaia e passando in seguito a prestare la sua opera presso un sarto. Il contatto con una famiglia di calzolai socialisti, suoi vicini di casa, pose le basi per la sua partecipazione alla Resistenza. Dopo l’8 settembre 1943 ebbe contatti e partecipò alla nascita dell’organizzazione clandestina tutta al femminile, che dopo poco prese il nome di Gruppi di difesa della donna e nella quale continuò ad impegnarsi fino alla liberazione. La sua militanza politica ebbe iniziò poco dopo, quando Irea assunse il compiti di organizzare l’Associazione ragazze italiane (Ari). Seguì la famiglia a Molinella, dove si impegnò nella sezione socialista. Nella seconda metà degli anni Quaranta affiancò l’attivismo politico con il suo lavoro di sarta. Nel 1949 fece parte della delegazione bolognese al Congresso mondiale dei partigiani della pace che si tenne a Parigi, evento che diede una svolta al suo percorso. Al suo ritorno, infatti, le venne proposto di lavorare alla Federazione bolognese del Partito socialista. Sempre nel 1949 passò al sindacato. Collaborò sia con la Commissione femminile della Camera del Lavoro di Bologna, all’epoca diretta da Novella Pondrelli, sia con il sindacato degli alimentaristi. In quegli anni, Irea prese parte ai convegni organizzati dalla Camera del Lavoro di Bologna e di Imola per le lavoratrici e al terzo congresso nazionale dell’Udi (1949). Fu anche attiva nella campagna di raccolta firme per la pace. Nel 1952, fece il suo primo viaggio al sud, dove si recò per collaborare alla campagna elettorale della lista di sinistra. Nel 1954, Irea passo nuovamente alla Federazione bolognese del Psi, prendendo parte tanto ai convegni femminili organizzati dal suo partito che alla prima conferenza nazionale delle lavoratrici promossa dalla Cgil nello stesso anno. Nella prima metà degli anni Cinquanta, proseguirono anche i suoi viaggi all’estero, come parte della delegazione dell’Udi si recò in Romania (1952); in seguito a Losanna (1955), per rappresentare l’amministrazione provinciale di Bologna della quale fu consigliera dal 1952 al 1956; infine a Budapest per prendere parte al congresso internazionale delle lavoratrici (1956). Nell’autunno del 1955, Irea si trasferì a Roma, per succedere a Marisa Passigli nella Commissione femminile della Cgil nazionale. Vi rimase due anni, passando successivamente al sindacato alimentaristi dove entrò a far parte del Direttivo nazionale della categoria. In particolare, si occupò della condizione delle operaie stagionali meridionali impegnate nella filiera del pomodoro tra Nocera e Salerno. Nel 1958, passò alla Federbraccianti nazionale per occuparsi, con Nives Gessi, delle donne braccianti. Vi rimase sei anni, nei quali approfondì le condizioni delle lavoratrici del nord e del sud, contribuendo alla battaglia delle raccoglitrici d’olive calabresi. Fornì, inoltre, un contributo importante alla riflessione sul valore del lavoro femminile in agricoltura. Nel giugno 1963, fece un viaggio in Urss, in occasione del congresso mondiale delle donne che si tenne a Mosca, rientrata in Italia prese parte all’organizzazione della conferenza delle donne braccianti. Nel gennaio del 1964, in seguito alla sua adesione al Psiup fu costretta a lasciare l’incarico alla Federbraccianti. Dopo un anno alla Cgil nazionale, entrò nella segreteria della Filcams, il sindacato del commercio, servizi, turismo. Negli anni in cui rimase alla Filcams (1964-1972) effettuò molti viaggi all’estero, nuovamente a Mosca (1967), a Praga (1971-72). Lasciata la Filcams per sua decisione nel 1972, si trasferì successivamente a Milano per ragioni personali. In quello stesso periodo, a seguito dello scioglimento del Psiup, confluì nel Pci. Alla Camera del lavoro di Milano si occupò dei servizi socio-sanitari in collegamento all'azione promossa dal sindacato per il miglioramento della salute nei luoghi di lavoro. Collaborò con Ione Bartoli per promuovere una riflessione/azione sul tema donne-salute-ambiente di lavoro. Nella seconda metà degli anni Settanta, la sua attività si divise tra il sindacato ospedalieri e l’attività per le donne e con le donne sui temi della salute (consultori e legge 194), senza mai dimenticare la questione del lavoro femminile. Nel 1982, si chiuse la sua esperienza di funzionaria sindacale, continuando tuttavia l’attività di volontaria. Si è spenta nel 2017. |
FONTI E BIBLIOGRAFIA
Fonti
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