COGNOME | Guadagnini |
NOME | Vittoria |
DATA DI NASCITA | 01/03/1903 |
LUOGO DI NASCITA | Imola (BO) |
DATA DI MORTE | 01/06/1997 |
LUOGO DI MORTE | |
STATO CIVILE | coniugata | TITOLO DI STUDIO | Licenza elementare; Diploma di dattilografia in Urss |
PROFESSIONE | casalinga |
APPARTENENZA POLITICA | comunista |
ISCRIZIONE A UN PARTITO | Partito comunista italiano |
ORGANIZZAZIONE SINDACALE | |
LUOGHI DI ATTIVITÀ | Imola (BO) e zona imolese, Mosca (URSS), Bologna e provincia |
PROFILO BIOGRAFICO Vittoria Guadagnini nacque all'inizio del Novecento a Imola. Si sposò con il comunista Roberto Gherardi e nell'ottobre 1929, mentre il marito era in carcere, aderì al Partito comunista, fondando con altre donne, tra cui alcune operaie della Castelli, la prima cellula comunista femminile imolese. Si occupò della diffusione e della distribuzione della stampa antifascista clandestina, trasformando la sua casa in un deposito e centro di smistamento, nonché luogo di incontro degli oppositori. Fu tra le organizzatrici con Prima Vespignani e Giovanna Zanarini della protesta contro la fame e la disoccupazione delle donne imolesi dell'8 marzo 1930. Fu poi partecipe di numerose altre manifestazioni contro il fascismo nei primi anni Trenta. Nel 1934 si trasferì con il figlio in Unione Sovietica per raggiungere il marito fuoriuscito. In Urss si diplomò dattilografa e lavorò alla scuola leninista internazionale e a Radio Italia. Fu delegata al primo congresso internazionale femminile. Chiese di tornare in Italia allo scoppio della seconda guerra mondiale e per rientrare nella Penisola passò per la Francia dove riallacciò i rapporti con il Partito comunista italiano. Tornò a Imola nel 1942; in seguito fu arrestata dai fascisti che la rilasciarono dopo un mese circa, non prima di averla sottoposta al giudizio della commissione per l'assegnazione al confino che non la condannò, ma la invitò a non occuparsi più di politica. Dopo l'8 settembre 1943 continuò la sua attività e fu tra le fondatrici e le organizzatrici dei Gruppi di difesa della donna di cui divenne dirigente provinciale a Bologna. Contribuì a organizzare le donne e a creare Gruppi di difesa in numerosi comuni della provincia di Bologna. Diresse con altri lo sciopero delle mondine di Molinella del 1944 e partecipò ad altre manifestazioni femminili, tra cui la manifestazione di protesta delle donne imolesi del 29 aprile 1944 e lo "sciopero del sale" a Bologna del 3 marzo 1945. È stata riconosciuta partigiana con il grado di sottotenente. |
FONTI E BIBLIOGRAFIA
Bibliografia
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