Grazia Jordis (Lola) (1926-2003)

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COGNOME Grazia
NOME Jordis (Lola)
DATA DI NASCITA 08/01/1926
LUOGO DI NASCITA Milano
DATA DI MORTE 23/04/2003
LUOGO DI MORTE Bologna
STATO CIVILE nubile
TITOLO DI STUDIO Licenza media
PROFESSIONE
APPARTENENZA POLITICA socialista
ISCRIZIONE A UN PARTITO Partito socialista di unità proletaria; Partito socialista italiano
ORGANIZZAZIONE SINDACALE Cgil: Federazione lavoratori alimentazione
LUOGHI DI ATTIVITÀ Bologna
 
PROFILO BIOGRAFICO

Jordis Grazia nacque a Milano nel 1926, da una famiglia contraria al regime. Per via dell’attività antifascista del padre, Verenin Grazia, che cambiò ripetutamente lavoro tra gli anni Venti e Trenta, si trasferì più volte. Lasciò Milano per Parma nel 1935 e nel 1943 approdò a Bologna, dove proseguì gli studi fino alla classe terza dell’Istituto professionale “Regina Margherita”.

Seguendo le orme del padre e delle due sorelle più grandi Fedra e Poljana, impegnate nel movimento di resistenza, nel 1944 entrò a far parte della redazione del periodico clandestino delle donne socialiste “Compagna”. Successivamente collaborò anche alla redazione de “La voce delle donne”, organo dei Gruppi di Difesa della Donna di Bologna. E’ grazie al lavoro clandestino nella redazione dei due periodici e al contatto diretto con altri antifascisti, come Marta Gottardi, Renato Tega e Paolo Bentivoglio, che maturò l’impegno politico di Jordis. Negli anni della Resistenza assunse il nome di battaglia di “Lola”, che continuò a usare nella sua attività politica successiva.

All’indomani della liberazione, Jordis proseguì il suo impegno politico all’interno del Partito socialista, divenendo responsabile della rispettiva Commissione femminile. Il Partito socialista, come lei stessa ha ricordato, rappresentò per lei un luogo di affermazione e crescita personale.

La sua attività sindacale si concentrò in pochi anni: tra il 1958 e il 1960 lavorò alla Cgil come funzionaria della Federazione lavoratori alimentaristi.

Con il decentramento e l’istituzione dei quartieri, Jordis fece un’esperienza importante anche sul fronte amministrativo, divenendo la cosiddetta “aggiunta del sindaco” per il quartiere Saffi di Bologna.

Un impegno costante nell’attività politica di Jordis fu  quello per i diritti delle donne, che la portò a far parte nell’Udi di Bologna, dove ricoprì vari ruoli dirigenziali fino agli anni Settanta, quando lasciò l'associazione in disaccordo con l'avvicinamento di quest'ultima al movimento femminista.

Negli anni Sessanta e Settanta, Jordis fece parte del consiglio di amministrazione dell’ente ospedaliero di Bologna, che comprendeva gli Ospedali Maggiore, Bellaria, Sant’Orsola e Montecatone, contribuendo a fondare nel 1974 la rivista “Ospedali della Vita” che continuò a gestire per oltre due decenni. Dal 1991 al 2002, infine, fu presidente dei Pii istituti educativi.

Si spense a Bologna nel 2003.

 
FONTI E BIBLIOGRAFIA
Fonti archivistiche
  • Università degli Studi di Bologna, Dipartimento Storia Culture Civiltà, Archivio della memoria delle donne, Grazia Jordis.
Fonti iconografiche
  • Archivio fotografico UDI Bologna.
 
IMMAGINI
 
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CREDITS
scheda compilata da: Eloisa Betti