COGNOME | Naldi |
NOME | Anna |
DATA DI NASCITA | 04/05/1948 |
LUOGO DI NASCITA | Monterenzio |
DATA DI MORTE | |
LUOGO DI MORTE | |
STATO CIVILE | coniugata | TITOLO DI STUDIO | Licenza media |
PROFESSIONE | impiegata |
APPARTENENZA POLITICA | comunista |
ISCRIZIONE A UN PARTITO | Partito comunista italiano |
ORGANIZZAZIONE SINDACALE | Cgil: Federazione lavoratori chimici e affini; Camera del Lavoro di Bologna; Sindacato lavoratori commercio alberghi e mense; Sindacato lavoratori commercio alberghi e mense Emilia-Romagna |
LUOGHI DI ATTIVITÀ | Bologna |
PROFILO BIOGRAFICO Anna Naldi è nata nel 1948 a Monterenzio da una famiglia di mezzadri di umili origini. Trascorse l’infanzia, fino alla prima elementare, con la famiglia del padre. Successivamente si trasferì nella frazione “Ponticella” di San Lazzaro. Il padre, attivista del Partito comunista, lavorò dapprima come muratore e successivamente come netturbino. La madre, di tradizione cattolica, fu impegnata a tempo pieno nell’accudimento del fratello malato. Anna fece parte dei Pionieri (8-12 anni) e successivamente fondò il circolo della Federazione giovanile comunista della Ponticella. Dopo aver concluso l’avviamento professionale, per le precarie condizioni economiche della famiglia interruppe le scuole superiori e iniziò a lavorare come impiegata in una fabbrica, proseguendo gli studi di ragioneria nei corsi serali. Dopo essere stata licenziata per aver preso parte a uno sciopero, divenne funzionaria a tempo pieno della Fgci, occupandosi del tesseramento e dell’organizzazione delle Feste de l’Unità nella provincia di Bologna. Dopo aver frequentato le scuole di partito a Bologna e Roma, per due anni fece parte della Segretaria provinciale della Fcgi. A 18 anni entrò a far parte anche nel Comitato federale del Pci bolognese. Su segnalazione di Adriana Lodi, all’epoca assessore presso il Comune di Bologna e precedentemente funzionaria sindacale della Cgil felsinea, nel 1966 Anna passò al sindacato. Nel biennio seguente, si divise tra il Sindacato dei lavoratori chimici e la Federbraccianti, contribuendo all’organizzazione sia delle mobilitazioni generali del periodo che delle vertenze settoriali. Nel 1968, divenne funzionaria della Camera del Lavoro di Bologna, anni in cui la stessa promosse un’azione importante per il superamento del cottimo e per il miglioramento della salute e ambiente di lavoro, con la realizzazione di vere e proprie inchieste sulle condizioni lavorative nelle fabbriche. Nel 1970, passò alla Filcams bolognese, divenendone a metà anni Settanta Segretario generale. Fu particolarmente impegnata nell’organizzazione delle lotte delle commesse dei grandi magazzini, che rivendicavano il miglioramento delle condizioni di lavoro, il riconoscimento del consiglio dei delegati nonché un contributo per la costruzione di asili nido corrispondente all'1% del salario lordo di ogni lavoratore. Nella seconda metà degli anni Settanta, fece parte anche dell’intercategoriale donne, entrando in contatto diretto con le istanze del movimento femminista e prendendo parte all'esperienza del femminismo sindacale bolognese. A metà anni Ottanta, passò alla Filcams regionale, come Segretario generale aggiunto, ritrovando a gestire la contrattazione della flessibilità e degli orari di lavoro, nel più generale mutamento dell'organizzazione del lavoro in corso in quegli anni. Nel 1994, passò alla Cgil Emilia-Romagna come funzionaria, occupandosi in particolare di politiche territoriali e della relazione con enti regionali e comunitari. Nel 2000, assunse l’incarico di Presidente della Federconsumatori regionale, mantenendo l’incarico fino al 2010, anno del pensionamento. Attualmente vive a Bologna. |
FONTI E BIBLIOGRAFIA
Fonti
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IMMAGINI |
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