Negrini Bruna (1934-)

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COGNOME Negrini
NOME Bruna
DATA DI NASCITA 7/02/1934
LUOGO DI NASCITA Castelfranco Emilia (MO)
DATA DI MORTE
LUOGO DI MORTE
STATO CIVILE coniugata
TITOLO DI STUDIO Licenza elementare
PROFESSIONE mezzadra
APPARTENENZA POLITICA comunista
ISCRIZIONE A UN PARTITO Partito comunista italiano
ORGANIZZAZIONE SINDACALE Cgil: Federmezzadri
LUOGHI DI ATTIVITÀ Modena, Castelfranco (MO)
 
PROFILO BIOGRAFICO

Bruna Negrini nacque nel 1934 a Castelfranco, in provincia di Modena, da una famiglia di mezzadri antifascisti. Dopo il conseguimento della licenza elementare iniziò la scuola media, senza tuttavia concluderla per i problemi economici della famiglia che la spinsero a dedicarsi al lavoro dei campi.

All'indomani del secondo conflitto mondiale si iscrisse al Partito comunista e all'Associazione ragazze italiane (Ari), impegnandosi come attivista in entrambe le organizzazioni. Divenne, inoltre, collettrice per la Cgil, raccogliendo i bollini sindacali che, all'epoca, rappresentavano la principale fonte di finanziamento dell'organizzazione.

Alla fine degli anni Quaranta, a soli 18 anni, frequentò un corso sindacale di alcuni mesi a Concordia e, in seguito, un secondo a Grottaferrata. Le venne quindi proposto di entrare a far parte della Federmezzadri modenese, prima come attivista e in seguito come funzionaria. In questa seconda veste, fece parte della Commissione femminile.

Negli anni delle grandi lotte agrarie, Bruna contribuì all'organizzazione delle manifestazioni e delle riunioni nei campi, con un'attenzione specifica all'organizzazione delle mezzadre.

A vent'anni si sposò ed ebbe una figlia, continuando tuttavia a vivere nella casa paterna per poter usufruire dell'aiuto materno nell'allevamento della bambina. Proseguì a lavorare al sindacato fino ai 26-27 anni.

Quando la figlia iniziò le scuole elementari, Bruna decise di interrompere l'attività sindacale per poterne meglio seguire l'educazione. Divenne così una lavorante a domicilio nel campo della maglieria, un settore in espansione tra anni Cinquanta e Sessanta.

Continuò a lavorare come magliaia fino al 1971, partecipando alle battaglie di quegli anni per l'ottenimento di una legge sul lavoro a domicilio che garantisse migliori condizioni di lavoro e salariali alle lavoranti a domicilio.

 
FONTI E BIBLIOGRAFIA

Fonti archivistiche

  • Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Modena, Archivio Camera del lavoro di Modena.

Bibliografia

  • Bruna Negrini in Una generazione militante. La storia e la memoria dei sindacalisti modenesi a cura di Lorenzo Bertucelli, Roma, Ediesse, 2004.
 
IMMAGINI
 
LINK
CREDITS
scheda compilata da: Eloisa Betti