Fini Anna (1933-)

Anna Fini è nata a Crevalcore nel 1933, da una famiglia di braccianti antifascisti. A causa delle modeste condizioni economiche della famiglia, lasciò la scuola dopo le elementari e iniziò a lavorare nei campi come bracciante. Una volta adulta, ottenne la licenza media e la qualifica di infermiera generica.

All’indomani del secondo conflitto mondiale, Anna si avvicinò alla politica e contribuì alla fondazione della Federazione giovanile comunista (Fgci) di Crevalcore. Tra il 1948 e i primi anni Cinquanta svolse attività politica nella Fgci a tempo pieno, entrando nella rispettiva segreteria. Proprio in quell'ambito conobbe il suo futuro marito, operaio alla Cogne e dirigente della Fgci di Imola.

Nel 1952, si sposò con rito civile e si trasferì a Imola, matrimonio dal quale ebbe un figlio nel 1953. Nello stesso anno, il marito, membro della commissione interna della Cogne, venne licenziato per rappresaglia politico-sindacale. Anna iniziò così a lavorare come commessa per un grossista, per poter sostenere la famiglia in gravi ristrettezze economiche.

Nella seconda metà degli anni Cinquanta, fu chiamata a lavorare a tempo pieno alla neo-costituita Federazione del Pci di Imola, dove assunse la responsabilità della Commissione femminile. Quell'esperienza si interruppe, tuttavia, bruscamente con la sua separazione dal marito, poiché non era ammissibile nel Pci degli anni Cinquanta, secondo le parole della stessa Anna, che una dirigente fosse separata.

Decise quindi di trasferirsi a Bologna, dove nel frattempo si era spostata anche la sua famiglia di origine. Nel capoluogo emiliano, Anna si impiegò come donna di servizio, trovando poi lavoro presso l'Ospedale Malpighi, impiego che le consentì di poter contare su uno stipendio sicuro.

In quegli anni, divenne delegata di reparto e poi responsabile del consiglio dei delegati dell’Ospedale Malpighi. Negli anni Settanta, fu tra coloro che concordarono con la Regione Emilia-Romagna un percorso formativo per la riqualificazione degli infermieri generici che, dopo la frequenza di un corso di 3 anni, avrebbero potuto divenire infermieri professionali.

Nel 1979, lasciò il lavoro per dedicarsi a tempo pieno all’attività sindacale, entrando a far parte della Segreteria della Funzione pubblica di Bologna, dove si occupò delle attività contrattuali legate al settore nella sanità. Successivamente, fece parte della Segreteria della Funzione pubblica della Cgil Emilia-Romagna. All’inizio degli anni Ottanta, ripreso il suo lavoro da infermiera, Anna divenne segretario della sezione del Pci dove risiedeva.

Nel 1985, tornò a svolgere attività sindacale a tempo pieno, occupando il ruolo che poco prima era stato di Diana Sabbi al Sindacato pensionati. Proseguì la sua attività come funzionaria dello Spi di Bologna fino al 1994, quando entrò a far parte della Segreteria regionale della stessa categoria. In quest’ultima, si occupò della contrattazione delle politiche assistenziali, sociali e sanitarie per gli anziani. Anna concluse il suo percorso come Segretario generale dello Spi Emilia-Romagna, incarico che ricoprì per due mandati a partire dal 1997.

Oggi continua la sua attività nelle leghe Spi di Bologna.

• Associazione Paolo Pedrelli (Bologna) – Archivio storico sindacale, Archivio della Confederazione generale italiana del lavoro (Cgil), Camera del lavoro di Bologna.
• Associazione Paolo Pedrelli (Bologna) – Archivio storico sindacale, Progetto Memoria Orale, Anna Fini. 

• Testimonianza di Anna Fini in La storia siamo anche noi. Documentario a cura di Giulio Colli, Roberto Ferrari, Hirin Film – Spi Cgil nazionale –Coordinamento donne Spi Cgil Emilia-Romagna, 2003.

• Anna Fini: una vita di studio, lavoro e passione politico-sindacale, La Spinta, 5 maggio 2014.