COGNOME | Pesce |
NOME | Adele |
DATA DI NASCITA | 1941 |
LUOGO DI NASCITA | Bologna (BO) |
DATA DI MORTE | 06/01/2010 |
LUOGO DI MORTE | Bologna (BO) |
STATO CIVILE | coniugata | TITOLO DI STUDIO | diploma |
PROFESSIONE | giornalista |
APPARTENENZA POLITICA | comunista |
ISCRIZIONE A UN PARTITO | Partito comunista italiano |
ORGANIZZAZIONE SINDACALE | Cgil - Federazione impiegati operai metallurgici |
LUOGHI DI ATTIVITÀ | Bologna, Roma, Torino |
PROFILO BIOGRAFICO Adele Pesce nacque nel 1941, da una famiglia di origini umili. Conseguì la maturità classica in un liceo romano, nel clima di forte conflittualità studentesca e operaia della fine degli anni Sessanta. Intraprese successivamente la carriera di giornalista, lavorando prima a “Paese Sera” e approdando poi alla rivista “Unità Operaia”. Parallelamente collaborò anche con “Mondo Nuovo”, “Il Manifesto”, contribuendo successivamente allo sviluppo della rivista “Inchiesta”. La sua esperienza sindacale ebbe inizio nel 1973, quando si trasferì da Roma a Bologna su invito dell’allora Segretario generale della Fiom bolognese, Claudio Sabattini, per occuparsi dell’organizzazione dei corsi delle 150 ore. In quel contesto, Adele conobbe il suo futuro marito, il sociologo Vittorio Capecchi, coordinatore dei corsi per le 150 dell’allora Facoltà di Magistero dell’Università di Bologna e Responsabile dell’Ufficio Studi dell’Flm locale. Nella prima metà degli anni Settanta, Adele coordinò per la Flm la realizzazione dei corsi delle 150 ore nel territorio emiliano-romagnolo, abbinando il suo impegno sindacale a quello nel movimento femminista. Fu tra le principali interpreti del femminismo sindacale, non solo grazie a un’intensa attività di elaborazione teorica, della quale rimane traccia nei suoi scritti, ma anche contribuendo alle esperienze del Coordinamento donne Flm e dell’intercategoriale donne. Esaurita l’esperienza delle 150 ore, entrò a far parte della segretaria dell’Flm Emilia-Romagna, dove a ridosso del 1980 si occupò in particolare del comparto auto e quindi degli stabilimenti di proprietà del gruppo Fiat collocati in Emilia-Romagna. A seguito della vertenza FIAT dell’autunno 1980, lasciò per sua decisione gli incarichi sindacali a causa di contrasti interni alla Flm. Conclusa l’esperienza sindacale, nel 1982 Adele fondò la società di ricerca sociale “Links”, con la quale nel trentennio successivo realizzò importanti ricerche di carattere regionale, nazionale e internazionale con un’attenzione specifica al tema del lavoro femminile e alla parità di genere, ai mutamenti nell’occupazione giovanile, alle trasformazioni della classe operaia, all’impatto delle nuove tecnologie sulla vita quotidiana, alla formazione professionale e all’imprenditorialità femminile. Prese parte all’istituzione della Commissione Regionale per la realizzazione della parità fra uomo e donna, coordinandone le attività di ricerca (1985-1995) e realizzando il “I Rapporto sulla condizione delle donne in Emilia Romagna” (1989-90). Dal 1994 al 1997, fece inoltre parte del Comitato tecnico scientifico dell’Osservatorio del mercato del lavoro della Regione Emilia Romagna. Il suo impegno nel movimento femminista, e nell’Associazione Orlando, proseguì ininterrottamente e negli anni Ottanta Adele fu tra le fondatrici del Centro di documentazione, ricerca e iniziativa delle donne di Bologna. Negli anni Novanta e Duemila, i suoi numerosi scritti, progetti e le varie iniziative a cui prese parte, testimoniano una elaborazione e interesse costante su questi temi. Si è spenta a Bologna nel gennaio 2010. |
FONTI E BIBLIOGRAFIA
Fonti archivistiche
Altre fonti
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