COGNOME | Vezzani |
NOME | Livia |
DATA DI NASCITA | 10/10/1919 |
LUOGO DI NASCITA | Fabbrico (RE) |
DATA DI MORTE | |
LUOGO DI MORTE | |
STATO CIVILE | Coniugata | TITOLO DI STUDIO | nessuno |
PROFESSIONE | bambinaia; domestica; operaia; bracciante |
APPARTENENZA POLITICA | comunista |
ISCRIZIONE A UN PARTITO | Partito comunista italiano |
ORGANIZZAZIONE SINDACALE | Cgil: Federbraccianti; Sindacato pensionati |
LUOGHI DI ATTIVITÀ | Bologna |
PROFILO BIOGRAFICO Livia Vezzani nacque nel 1919 a Fabbrico, in provincia di Reggio Emilia, da una famiglia di braccianti. Durante l’infanzia si spostò a più riprese nelle campagne reggiane per seguire i lavori occasionali del padre, che da antifascista si vide spesso negare il lavoro fino al punto di emigrare in Francia in cerca di un’occupazione. Date le drammatiche condizioni economiche della famiglia, Livia iniziò a lavorare piccolissima come bambinaia, senza concludere le scuole elementari. Dai 14 ai 19 anni, lavorò come donna di servizio. Nel 1939, entrò come operaia in una fabbrica dopo essersi trasferita con la famiglia a Calderara di Reno (BO) per sfuggire alle persecuzioni fasciste. Nel 1941 si sposò e durante il conflitto ebbe due figlie, lavorando nuovamente come bracciante. Dopo l’8 settembre 1943, partecipò attivamente alla Resistenza come staffetta partigiana e fece parte dei Gruppi di Difesa della Donna. In quel contesto, maturò il suo impegno politico che la portò successivamente ad aderire alla Cgil e al Partito comunista. Iniziò il suo percorso sindacale nell’immediato dopoguerra, dapprima come attivista della lega braccianti di Calderara e successivamente come funzionaria della Federbraccianti di Bologna. Nel 1946, venne eletta nel Comitato direttivo della categoria ed entrò nella rispettiva Commissione femminile. Nel 1948, venne arrestata ad Argelato per la sua partecipazione alle lotte agrarie e fu detenuta per alcuni mesi nel carcere bolognese di San Giovanni in Monte, con numerose altre donne. L’ingresso a tempo pieno nel sindacato fu scandito dalla partecipazione nel 1950 a un corso di formazione a Gallo Bolognese, che Livia frequentò contestualmente alla scuola del Pci di Bologna e a un corso di formazione organizzato dall’Udi a Roma. Nel 1955, lasciata la Federbraccianti, collaborò con l’Inca (Cgil) fino al 1957, quando divenne presidente di una cooperativa di pasticceri. Dall’inizio degli anni Sessanta fino alla metà degli anni Settanta, lasciato il sindacato, lavorò nuovamente come donna di servizio. A metà anni Settanta entrò a far parte dello Spi di Bologna. |
FONTI E BIBLIOGRAFIA
Fonti archivistiche
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IMMAGINI |
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CREDITS |