Ha avuto luogo mercoledì 29 giugno alle ore 16.30 presso l’Archivio di Stato di Bologna “70 anni di voto femminile, storia, tematiche e prospettive di rappresentanza“, un’importante iniziativa volta a ricordare il difficile percorso verso il suffragio universale femminile e le conseguenti votazioni amministrative nel nostro territorio.
Un incontro di riflessione e discussione, che non a caso si colloca proprio dopo la recente tornata elettorale, con l’intento di stabilire un ponte tra un passato non troppo lontano e un futuro foriero di sfide complesse e di domande sulla capacità del nostro sistema democratico di evolvere e ampliare i diritti di cittadinanza.
“Come ben sappiamo e come abbiamo potuto verificare in base alle fonti storiche in occasione dei nostri cicli di incontri “al femminile” – scrive l’Archivio di Stato di Bologna - le donne, lungi dall’essere assenti dalla Storia o tanto meno silenti, hanno saputo sempre essere presenti in modo significativo nella vita pubblica e produttiva del Paese, svolgendo un ruolo affatto secondario e non meramente simbolico rispetto al consolidamento dello Stato unitario e alla tenuta complessiva della società italiana anche nei momenti più bui e critici.
Nel corso dei decenni le donne italiane, guadagnando più o meno visibilità a seconda delle fasi della nostra vita politica, sono sempre state comunque presenti, con grande capacità di resilienza e di pragmatismo innovativo.
Eppure a lungo son stati negati loro diritti che oggi definiamo elementari (e che tendiamo erroneamente a ritenere scontati), inibite loro carriere pubbliche significative, ribadita nella realtà del quotidiano la subordinazione al potere maritale, in linea generale una sudditanza alla cultura del patriarcato.
Il punto vero della storia emancipatoria femminile è che l’intreccio tra diritti sociali, diritti politico-civili e di piena cittadinanza è inscindibile e rende complessa una valutazione obiettiva della realtà della condizione femminile. In poche parole, buone leggi spesso hanno bisogno di buoni strumenti e di una consapevolezza sociale diffusa per esprimere la loro efficacia al meglio”.
Sulla base di queste considerazioni, l’incontro ha voluto fare un bilancio dal punto di vista storico del valore e del peso del suffragio femminile nelle sue diverse declinazioni.
Hanno partecipato alla discussione, fortemente voluta dalla già Presidente del Consiglio Comunale Simona Lembi e dalla Direzione dell’Archivio di Stato di Bologna, un gruppo ben assortito di donne del mondo accademico, culturale e istituzionale: Fiorenza Tarozzi, docente di storia contemporanea, nonché responsabile scientifica del Progetto “Biografie della sindacaliste emiliano-roamgnole 1880-1980”, Katia Graziosi, presidente dell’Unione donne italiane (Udi) di Bologna, Anna Salfi, presidente della Fondazione Argentina Bonetti Altobelli ed Agnese Portincasa, curatrice della sezione laboratori didattici dell’Istituto Parri.